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Biometeorologia del fohen


Il foehn in Valpadana si presenta spesso durante tutto l’anno, sebbene sia maggiormente presente nella stagione primaverile, specie in Piemonte e Lombardia, meno nel Veneto. Il foehn è un vento mite e tiepido, anche durante la stagione invernale, molto secco, accompagnato da grande trasparenza dell'aria, da cielo limpidissimo e sereno, umidità relativa molto bassa. Tutte condizioni che favoriscono una grande evaporazione, con conseguente pericolo di disidratazione dell'organismo, ed anche una forte ionizzazione negativa dell'aria con notevole potenziale elettrico, che provoca scariche di energia elettrostatica a livello cutaneo, specie se si indossano indumenti in materiale sintetico.

Questo vento salendo lungo i pendii delle catena alpina, si condensa e scarica in pioggia o neve tutto il suo contenuto in vapore acqueo nel versante sopravento, per cui, quando inizia la massa d'aria inizia sua discesa sul versante opposto, si riscalda per compressione e diventa molto secca, a volte con percentuale di umidità relativa perfino al di sotto del 10%.

Disturbi causati dal Foehn
La sintomatologia caratteristica del foehn si evidenzia con:
  • spossatezza generale con notevole astenia neuro-o-muscolare;
  • caduta dei valori pressori, nei soggetti non ipertesi, in modo particolare nei valori massimi;
  • poliuria, pollachiuria e disuria;
  • aumento dello stato di ansia e di tensione nervosa, con a volte attacchi d'ansia generalizzati fino a veri e propri "attacchi di panico";
  • precordialgie, palpitazioni, cardiopalmo, sensazione di ”respiro corto”, in modo particolare nei soggetti ansiosi;
  • nevralgie diffuse, mialgie, tendinopatie, specie a livello del rachide cervicale e lombo- sacrale;
  • sintomatologia dolorosa a livello gastrico o colecistico, nonché del colon con riacutizzazione delle visceropatie spastiche di natura recidivante;
  • diminuzione anche notevole dei poteri di attenzione e di concentrazione ed in generale delle difese dell'organismo di fronte ai vari agenti morbosi;
  • peggioramento delle sindromi depressive, in modo particolare quelle endogene con conseguente aumento dei casi di suicidio;
  • aumento delle sindromi vasculopatiche cerebrali con pericolo di trombosi od ictus;
  • aumento significativo degli episodi di angina, specie di tipo instabile;
  • aumento degli infarti miocardici e della morte improvvisa cardiaca;
  • aumento significativo del numero degli incidenti stradali e sul lavoro;
  • disidratazione spiccata negli anziani e nei neonati, con pelle secca e calda ed episodi febbrili di una certa gravità.
    Prevenzione

    La prevenzione si attua con tutti i mezzi a disposizione.

    In modo particolare al primo avviso di foehn iniziare a bere molta acqua, proprio per evitare la disidratazione, oppure, in alternativa, succhi di frutta, bibite non alcoliche, infusi di camomilla o di tiglio.

    I diabetici cerchino in tutti i modi di evitare bibite zuccherine.

    I nefropatici devono comunque bere molta acqua, ma a piccoli sorsi.

    Evitare invece l’uso del caffè o del thè, per il fatto che possono provocare insonnia nei soggetti sensibili, già in stato di preallarme per il vento troppo secco.

    Evitare l’uso di indumenti a base di fibre acriliche oppure di nylon, per non accumulare, a livello dell’epidermide, energia elettrostatica, che poi si scarica al buio in belle scintille blu, quando si tolgono gli indumenti.

    L’accumulo sulla pelle di energia elettrostatica disturba il sistema neurovegetativo con accelerazione dei battiti cardiaci, sensazione di “respiro corto”, testa pesante, ansia ingravescente e spesso insonnia o risvegli frequenti.

    a cura del Dott. V. Condemi e del Prof. A. Brugnoli

  • Biometeorologia della Bora


    La bora è un vento molto freddo che soffia relativamente secco in Valpadana e molto più umido sulle regioni adriatiche. Proviene da nord-est e cioè dalle gelide pianure dell’Europa orientale con raffiche anche superiori ai 100 km/h, in modo particolare durante la stagione invernale e agli inizi della primavera.

    Reca con se freddo sul Nord Italia con annuvolamenti sparsi e nevicate anche abbondanti, sull’Emilia Romagna, le Marche e l’Abruzzo. che possono perdurare anche qualche giorno, in modo particolare se contemporaneamente si forma una zona di bassa pressione sul medio o basso Tirreno.

    Disturbi causati dalla Bora
    Sollecita molto i nervi, i tendini e i muscoli e pertanto colpisce con dolori nevralgici e mialgici tutti quei soggetti sofferenti di artropatie, in modo particolare gli anziani affetti da osteoartrosi diffusa.
    Trattandosi di un vento freddo provoca vasocostrizione, per cui determina disturbi alla circolazione aggravando eventuali patologie cardiovascolari soprattutto nelle persone di oltre 60 anni afflitte da cardiopatie scompensate (coronaropatie).
    Altra caratteristica della bora e di risvegliare le cefalee, specialmente quelle muscolo tensive, con aggravamenti che possono perdurare per molti giorni.

    Prevenzione
    La prevenzione della sintomatologia da Bora si attua prevalentemente con l’uso di qualche Fans, seppure in piccole dosi, per non alterare la mucosa gastrica o la funzionalità epatica.
    Durante il vento di Bora è molto utile, specie durante i mesi invernali, usare indumenti pesanti, in modo particolare agli arti inferiori, per non causare pericolo di alterazioni circolatorie, dovute alla vasocostrizione, piuttosto più la temperatura è bassa.
    Ancora proteggere sempre l’albero respiratorio cercando di respirare sempre attraverso il naso e non con la bocca. L’aria piuttosto fredda e secca della Bora deve prima passare sempre per il naso per essere riscaldata ed umidificata.
    Se passa prima per la bocca giunge subito in faringe e laringe, come è ovvio, non riscaldata né umidificata e pertanto provoca noiose e prolungate infiammazioni che poi, se non curate a dovere, possono scendere in trachea, nei bronchi ed in qualche caso perfino nei polmoni.

    a cura del Dott. V. Condemi e del Prof. A. Brugnoli


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